Lazio: un’eterna scoperta di meraviglie che abbracciano Roma
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LAZIO: UN’ETERNA SCOPERTA DI MERAVIGLIE CHE ABBRACCIANO ROMA
Anche quest’anno la Regione Lazio parteciperà al World Tourism Event – Salone Mondiale del Turismo UNESCO, in programma dal 15 al 18 settembre nella prestigiosa sede storica del Palazzo della Gran Guardia di Verona. Il Lazio è un grande contenitore di eccellenze di natura, storia, cultura, arte e tradizione e il suo Patrimonio Unesco è rappresentativo di un territorio ricco e variegato che attende solo di essere scoperto e ammirato dal turista, dal viaggiatore, dal pellegrino.
IL CENTRO STORICO DI ROMA, LE PROPRIETÀ EXTRATERRITORIALI DELLA SANTA SEDE E SAN PAOLO FUORI LE MURA
Il centro storico di Roma, dichiarato Patrimonio Unesco nel 1980, non ha bisogno di presentazioni: è il cuore del Lazio, il fulcro di percorsi archeologici, architettonici, artistici ed enogastronomici. Roma detiene la più alta concentrazione di beni storici e architettonici al mondo, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede all’interno della città e alla Basilica di San Paolo fuori le Mura.
Villa Adriana (Patrimonio Unesco dal 1999) e Villa d’Este (Patrimonio Unesco dal 2001), entrambe a Tivoli, sono complessi di meravigliosa ricchezza archeologica, architettonica e naturalistica. Quando si visita Villa Adriana si ha soltanto una vaga idea della grandiosità di questa dimora imperiale costruita tra il 118 e il 138 d.C., che per estensione (più di 120 ettari, di cui 40 attualmente visitabili) superava anche l’intera città di Pompei. È la vetrina dell’archeologia imperiale in un grande contesto paesaggistico alle porte di Roma.
Villa d’Este è una magnifica residenza adagiata in uno dei giardini più incredibili del Rinascimento. Per realizzare questo maestoso progetto il Cardinale Ippolito II d’Este riuscì ad ottenere il permesso di utilizzare il marmo della Tomba di Cecilia Metella sull’Appia Antica, in gran parte sfruttato per dare corpo alle cinquanta fontane e ai molteplici zampilli che ancora oggi decorano il parco in un continuo scambio di punti di vista, prospettive e giochi d’acqua.
NECROPOLI ETRUSCHE DI TARQUINIA E CERVETERI
Le Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia (Patrimonio Unesco dal 2004) costituiscono l’esempio massimo dell’architettura funeraria etrusca, con il grande fascino della ceretana Necropoli della Banditaccia e il nuovo percorso di visita multimediale realizzato nel 2012, e con l’enorme attrattività delle decorazioni pittoriche tarquiniesi, in una necropoli che si estende per 750 ettari.
LA MACCHINA DI SANTA ROSA
Il Patrimonio culturale immateriale Unesco comprende dal 2013 la storica manifestazione della Macchina di Santa Rosa di Viterbo, che si svolge il 3 settembre di ogni anno ed è nella nostra regione la regina delle cerimonie legate alla tradizione. Si tratta della festa più importante della “Città dei Papi”, capoluogo della Tuscia, e rievoca il trasporto del corpo di Santa Rosa, patrona della città, avvenuto nel 1258. La macchina è una torre illuminata da fiaccole e luci, alta circa 30 metri e dal peso di circa 5 tonnellate. È uno spettacolo ricco di emozioni al quale ogni anno assistono decine di migliaia di persone e turisti provenienti da tutto il mondo.
RISERVA DELLA BIOSFERA DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO
Il Parco nazionale del Circeo, di circa 8.500 ettari, racchiude ambienti molto diversi fra loro: dalla duna mediterranea ai quattro laghi – Fogliano, Monaci, Caprolace e Paola, il più grande – e l’isola di Zannone nell’Arcipelago delle Isole Pontine.
Il Parco è anche uno dei luoghi in cui si è sviluppato il Programma Man and Biosphere (Mab), poiché qui si trova una delle 727 Riserve della Biosfera, in cui la biodiversità dell’ambiente originario viene gestita in modo sostenibile. All’interno ci sono anche tre aree paludose: la Piscina delle Bagnature, la Piscina della Gattuccia e la Lestra della Coscia. Molti i sentieri pedonali e ciclabili dai quali poter avvistare tra le tante specie presenti, esemplari di daini, cinghiali, conigli, volpi o uccelli come il cavaliere d’Italia, gli aironi e il falco pellegrino. Sullo sfondo il promontorio del Circeo, il cui profilo ricorda quello della Maga Circe e così la leggenda del viaggio di Ulisse e dei suoi compagni.
ANTICHE FAGGETE PRIMORDIALI
Nominate Patrimonio mondiale Unesco nel 2017 le antiche Faggete primordiali sono:
1. Faggeta vetusta depressa di Monte Raschio, a Oriolo Romano, nel versante viterbese del Parco naturale regionale di Bracciano-Martignano, dove i faggi riescono a vivere a quote molto più basse, rispetto al loro habitat naturale, da cui l’appellativo “faggeta depressa”. Inoltre, il microclima della zona ha permesso di conservare la Faggeta in ottimo stato, con alberi monumentali enormi e per le sue caratteristiche di una foresta vetusta è stata associata dal punto di vista ecologico a un sito vergine.
2. Faggeta vetusta dei monti Cimini, nel comune di Soriano nel Cimino, sempre in provincia di Viterbo, che rappresenta una delle dieci faggete estese dalla Toscana alla Calabria e che è parte del “sito diffuso delle faggete secolari” di 13 Paesi dell’Europa (Germania, Croazia, Italia, Bulgaria, Spagna, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Austria, Belgio, Romania, Ucraina e Albania). Il suo riconoscimento fra i siti Unesco è dovuto all’elevata naturalità dell’ecosistema dominato dal faggio, con alberi alti fino a 40 metri e dal tronco largo oltre un metro.
LA TRANSUMANZA
Riconosciuta Patrimonio immateriale Unesco nel 2019 è un’usanza che risale al III secolo a. C. nell’Europa meridionale e nel Mediterraneo, per la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostavano in diverse zone climatiche passando per i tratturi. Il metodo di allevamento dei transumanti è fra i più sostenibili ed efficienti. Si possono distinguere due grandi tipi di transumanza, “verticale” quella che prevede un cambio di quota in un ambito piuttosto ristretto, ad esempio, salendo per sentieri montani limitati, oppure “orizzontale” quando si prevedono importanti spostamenti da un’area geografica a un’altra, attraversando campagna, collina e montagna. Le festività durante la primavera e l’autunno segnano l’inizio e la fine della transumanza, quando i pastori condividono cibo, rituali e storie, accompagnati dai poeti del canto a braccio e dal suono delle ciaramelle, introducendo le giovani generazioni alla pastorizia. Una tradizione ancora praticata nel centro e nel sud Italia. Nel Lazio, fra i tanti percorsi della Transumanza, si ricorda quello che passava per Amatrice, in provincia di Rieti, o Ceccano, in provincia di Frosinone, dove fino agli anni Cinquanta del Novecento, migliaia di pecore pascolavano la montagna di Amatrice, mentre oggi molti tratturi sono diventati Cammini e percorsi di trekking.
Il World Tourism Event rappresenta una vetrina di rilievo, un trampolino di conoscenza da non perdere per mostrare il nostro patrimonio e farne comprendere la grande portata come volano per implementare il turismo internazionale. Il Patrimonio Unesco del Lazio si pone come opportunità per la creazione di circuiti turistici dedicati, per integrare e completare le classiche mete di conoscenza ed escursionismo. Lo scopo è anche sollecitare l’attenzione dei Tour Operator internazionali, al fine di avvicinare i viaggiatori ad un territorio bellissimo ma, spesso, ancora inesplorato.
Per maggiori informazioni, www.visitlazio.com