La Campania e il Patrimonio mondiale UNESCO: i beni culturali immateriali
Newsletter a cura del WTE
La Campania e il Patrimonio mondiale UNESCO: i beni culturali immateriali
La Campania è una delle regioni italiane più ricche di beni patrimonio mondiale UNESCO, tra materiali e immateriali. Ne annovera, infatti, bene undici: la Dieta Mediterranea, l’arte dei Pizzaiuoli napoletani, i Gigli di Nola, la pratica della Transumanza, che per la Campania coinvolge l’area di di Lacedonia in Alta Irpinia, l’arte dei muretti a secco, la Cerca e cavatura del tartufo come patrimoni culturali immateriali; quindi, il Centro Storico di Napoli, il Palazzo Reale di Caserta con il Parco, l’Acquedotto vanvitelliano ed il Complesso di S. Leucio, la Costiera Amalfitana, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula, il Complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento e, infine, l’area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata (l’antica Oplontis).
In attesa della prossima edizione del World Tourism Event, a Genova dal 12 al 14 settembre, andiamo a conoscere nel dettaglio, questa grande ricchezza del nostro Paese. A cominciare dai patrimoni culturali immateriali della regione.
La Dieta mediterranea è assai nota a tutti quale stile alimentare e di vita salutare ed ecosostenibile, che si basa sull’utilizzo di ingredienti semplici e genuini come pasta, verdure e legumi, pesce azzurro, poca carne, olio extravergine di oliva, uova, cereali, frutta di stagione, da secoli alla base dell’alimentazione dei popoli del Mediterraneo. Per il suo valore storico, culturale ed ambientale, l’UNESCO ha riconosciuto la Dieta Mediterranea quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità transnazionale nel 2010.
Nel 2017 si è aggiunta l’arte del pizzaiuolo napoletano, patrimonio culturale non solo di una città intera, ma di un intero Paese, l’Italia, di cui la pizza napoletana è uno dei piatti più noti e amarri al mondo.
I Gigli di Nola sono le macchine della festa del patrono San Paolino, che si celebra nella cittadina vesuviana ogni anno la domenica successiva al 22 giugno. Fanno parte delle Feste della Rete delle grandi macchine a spalla italiane, assieme ad altre celebrazioni che prevedono processioni con strutture da portare a spalla, dichiarate Patrimonio Unesco nel 2013. Centro della festa è la sontuosa processione in cui sfilano otto gigli, torri in legno di ben 25 metri, che scortano la Barca, il carro devozionale che ricorda, secondo la tradizione religiosa, il ritorno via mare, nel 431, del vescovo Paolino dopo la prigionia in terre lontane.
Riconoscimento transnazionale è, invece, l’Arte dei muretti a secco, antichissima tecnica di costruzione per rifugi, per l’agricoltura o l’allevamento di bestiame, che contribuisce alla prevenzione di frane, inondazioni e valanghe, e al contrasto dell’erosione del suolo e della desertificazione. Un patrimonio di sapienza da preservare, che in Campania ha i suoi punti forti soprattutto nella Costiera amalfitana.
La Cerca e cavatura del tartufo è costituita da un insieme di conoscenze e pratiche tradizionali trasmesse oralmente di generazione in generazione e ancora ampiamente diffuse nelle campagne del nostro Paese. L’elemento è stato riconosciuto Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità nel 2021. In Campania viene cercato e cavato, tra gli altri, l’ottimo Tartufo nero di Bagnoli Irpino. Inoltre, risulta particolarmente pregiato il tartufo bianco raccolto nei comuni di Apollosa, Arpaise, Ceppaloni e San Leucio del Sannio in provincia di Benevento.
Per scoprire i beni materiali della Campania diamo appuntamento alla prossima newsletter, martedì 27 febbraio p.v.
L’appuntamento con il World Tourism Event for World Heritage Sites è a Genova dal 12 al 14 settembre 2024.
Lo staff del wte è a disposizione per trovare la migliore soluzione per la vostra partecipazione.
Per informazioni: Tel 0758005434 | mail info@wtevent.it | www.wtevent.it