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Dal 15 al 18 settembre, Verona ospita -in concomitanza con il WTE- la ventesima edizione di Tocatì, il Festival Internazionale dei Giochi di Strada.

16 Febbraio 2022

Newsletter a cura del WTE

Tra le novità della prossima edizione del World Tourism Event vi è senz’altro la felice concomitanza con Tocatì, il Festival Internazionale dei Giochi di Strada, che per il ventesimo anno consecutivo -neanche la pandemia l’ha fermato- si terrà nel centro storico di Verona dal 15 al 18 settembre, un giorno in più del WTE. I due eventi, del resto, hanno nello sviluppo di un turismo culturale e sostenibile, nella valorizzazione della Cultura e delle tradizioni, nell’incontro e nello scambio di buone pratiche significativi elementi in comune, che la neonata collaborazione può solo far crescere grazie alle sinergie possibili e a un proficuo confronto.

Ne è convinto anche Giuseppe Giacon tra gli ideatori e organizzatori di Tocatì, oltre che vice Presidente dell’Associazione Giochi Antichi Aga.
“Per noi il 2022 sarà un anno particolarmente importante, perchè oltre a festeggiare la ventesima edizione del festival, ospiteremo per la prima volta in Italia l’assemblea dell’associazione europea, con oltre 100 delegati da tutta Europa, -afferma- oltre al fatto che a dicembre sapremo se sarà accolta la nostra candidatura al Registro delle buone pratiche per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale Unesco. Quando Regione Veneto e Comune di Verona ci hanno proposto di di collegare in qualche modo Tocatì con il WTE abbiamo colto subito l’opportunità, anche in considerazione del fatto che, proprio in questo momento, stiamo studiando nuove forme di turismo legate al festival, che siano ancora più responsabili  e sostenibili, e il Salone ci offre la possibilità di confrontarci con operatori del settore specializzati. Come ogni anno, in occasione di Tocatì 2022, organizzeremo un convegno di approfondimento, il cui tema, quest’anno, sarà proprio il Turismo secondo le direttive Unesco. Quindi, quale miglior occasione per organizzarlo del WTE? Il Salone, infine, permetterà di far conoscere agli operatori presenti, il festival quale forma di sperimentazione per la valorizzazione di luoghi cittadini, con l’idea di sviluppare e favorire il confronto sui valori comuni.

Ci può anticipare qualche novità della prossima edizione?
Tocatì nel 2022 compie vent’anni e abbiamo progettato un’edizione “best of”, con il me-glio di ciò che ha caratterizzato ciascuna delle edizioni passate. Ogni anno il festival ha uno o più Paesi stranieri quali ospiti d’onore. L’edizione 2022 vedrà tutti i paesi che hanno partecipato dal 2002 a oggi, con il meglio di ciascuna nazione. Ogni Paese sarà presente con una o due famiglie di giochi, ma anche con le proprie danze, la propria musica, la cultura, anche enogastronomica. Ciò permetterà un confronto non inteso come semplice va-lorizzazione del locale, ma come incontro di un mondo plurale, senza distinzioni di sorta, che poi è l’aspetto più contemporaneo del gioco. Il centro storico di Verona sarà animato con tantissime attività: 480mila metri quadrati di spazi urbani, di cui circa 200mila saranno vivi per l’intera giornata, dalla mattina alla mezzanotte, gratuitamente, perché il gioco è e deve restare per tutti. Come ogni anno ci sarà un’attenzione particolare nella scelta dei partner e fornitori, che devono essere in linea con la sostenibilità del Festival, che è certificato ISO 20121, così come all’ambiente e alla città.

Qual è il segreto del successo di Tocatì?
Il festival nasce sulla pratica concreta dei giochi e sport tradizionali e non sulla semplice animazione ludica. Solo in Italia ci sono 300/400mila praticanti, che vanno dai 17 anni in su, con una percentuale di giovani che è più della metà. Il festival, quindi, è si un momento di divertimento, di intrattenimento ma non si ferma lì, nella consapevolezza che intorno al gioco vi è il vivere di una comunità, l’utilizzo di spazi condivisi, la costruzione dell’attrezzo di gioco, quindi il sapere artigianale, un contesto geopolitico preciso in cui il gioco nasce e si evolve. Attraverso il festival abbiamo sempre voluto far si che il gioco diventasse uno strumento di valorizzazione e conoscenza dell’Italia cosiddetta minore, portando alla luce ricchezze inesplorate del nostro Paese, in un confronto continuo con altre realtà. Tocatì non vuole essere e non è una rievocazione passatista ma ha un approccio antropologico al gioco nella volontà di evitare e contrastare l’omologazione generale con cui spesso la società ci porta ad appiattirci.

La pandemia, quanto ha cambiato l’evento?
In realtà, molto poco. Sembra paradossale dal momento che il gioco di per sé è contatto, ma non dimentichiamo che il gioco ha anche una grande capacità di ripensarsi. Nel 2019 abbiamo avuto 250mila presenze in quattro giorni, con un festival diffuso su un perimetro di circa mezzo milione di mq. Nel 2020, malgrado la pandemia e la grande incertezza ge-nerata dalla situazione sanitaria, il festival si è tenuto ugualmente, attuando misure di sicu-rezza molto stringenti, grazie anche alla collaborazione delle istituzioni e, con un grande sforzo organizzativo, abbiamo avuto 40mila presenze, tutte tracciate. L’anno scorso siamo tornati a una dimensione più diffusa che permetteva di evitare gli assembramenti e, a fine evento, abbiamo registrato circa 150mila persone. Per il 2022 siamo molto fiduciosi e stiamo lavorando a una ventesima edizione, come detto, molto ricca e animata.

Dal 2014 Tocatì è candidato ad entrare nel Registro delle buone pratiche di salva-guardia Unesco. Che cosa lega il festival ai valori Unesco?
È presto detto: i valori della convivenza, che significa una comunità forte, solidale, aperta, tutte caratteristiche che il gioco porta in sé. Il festival di fatto è un laboratorio di dimensioni internazionali, che tende a perseguire, promuovere e proteggere valori che ritroviamo anche nella Convenzione Unesco.

 

Che cosa significa per voi la candidatura al Registro?

Nel 2014, come AGA, Associazione Giochi Antichi, siamo stati incaricati di rappresentare l’organizzazione europea sui tavoli di Parigi dell’Unesco. In quella occasione, grazie al confronto con la delegazione italiana, abbiamo capito che ci potevano essere i presupposti per una candidatura nel Registro delle buone pratiche Unesco e nel 2016 abbiamo avviato il vero e proprio iter, in maniera ufficiale, andando a coinvolgere altre quattro nazioni -Francia, Belgio, Cipro e Croazia- cinque università, vari ministeri, tanta società civile, partner economici, fondazioni e istituzioni culturali e bancarie. Alla fine, oggi, sono 130 gli stakeholder coinvolti nel progetto, Tocatì è andato oltre il festival, diventando un programma permanente, con un’attività che copre 365 giorni l’anno e il coinvolgimento di oltre 400 persone. AGA, dal canto suo, è arrivata a impiegare cinque persone fisse che lavorano su tantissimi progetti incentrati sul tema del gioco sia nazionali che europei e caratterizzati anche da un profondo risvolto sociale.

Al di là dell’iscrizione nel registro, di cui avremmo conferma quest’anno a dicembre, credo che il percorso stesso di candidatura sia stato un successo per i tanti e importanti rapporti che ha permesso di avviare e di consolidare e per le opportunità di evoluzione continua del festival e dell’associazione.

Ulteriori informazioni su Tocatì: www.tocati.it

L’appuntamento con il World Tourism Event for World Heritage Sites è a Verona dal 15 al 17 settembre 2022.
Lo staff del WTE è a disposizione per trovare la migliore soluzione di partecipazione all’evento.
Per informazioni: Tel 0758005434  | mail info@wtevent.itwww.wtevent.it