CUBA E LA RUMBA, PATRIMONIO IMMATERIALE UNESCO
Newsletter a cura del WTE
CUBA E LA RUMBA, PATRIMONIO IMMATERIALE UNESCO
La Rumba, il tipico ballo cubano, sensuale e gioioso, è patrimonio mondiale dal 2016, quando l’UNESCO ha voluto riconoscerne il ruolo identitario per l’isola.
Storicamente, la Rumba a Cuba si è sviluppata alla fine del XIX secolo nei quartieri marginali di città come L’Avana e Matanzas ed è diventata particolarmente popolare nelle aree rurali dove vivevano comunità di schiavi africani.
La musica e i movimenti della rumba cubana, infatti, sono principalmente associati alla cultura africana, anche se presentano elementi della cultura delle Antille e del flamenco spagnolo. Benchè, ufficialmente bandita per diverso tempo, in quanto considerata oscena, la Rumba, nel tempo è divenuta un vero e proprio simbolo di resistenza e rivalsa per gli strati sociali più marginali della società cubana, oltre che un insolito strumento di sensibilizzazione sociale.
Le performance consistono in forme di comunicazione verbale e non verbale come canti, gesti, battiti di mani, danza e linguaggio del corpo specifico.
Gli strumenti, siano essi percussioni o semplicemente utensili domestici o lavorativi, fanno parte della pratica quotidiana. Le danze e i canti evocano un senso di grazia, sensualità e gioia che mira a connettere le persone, indipendentemente dal loro background sociale ed economico, genere o etnia.
La Rumba è un ballo tutt’oggi molto diffuso nell’isola, soprattutto laddove è predominante la comunità afro-cubana; nel tempo ha subito ancora diverse evoluzioni e influenze, per esempio dal jazz e dal più moderno hip hop, ma resta sempre un ballo così unico e ricco di significato da essere patrimonio dell’intera umanità.
L’appuntamento con il World Tourism Event for World Heritage Sites è a Genova dal 12 al 14 settembre 2024.
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