ROMA


25/26 SETTEMBRE 2025

SALONE INTERNAZIONALE
DEL TURISMO

for World Heritage Sites

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Il Piemonte sarà presente al World Tourism Unesco, a Siena dal 22 al 24 settembre, per presentare i suoi siti patrimonio dell’umanità.

22 Settembre 2017

Sintesi ideale di arte, storia, cultura e paesaggio, il Piemonte è un territorio ricco di fascino che offre al visitatore innumerevoli opportunità di visita e di approfondimento in location uniche, sia architettoniche sia naturalistiche. Di grande suggestione il Patrimonio dell’Umanità Unesco, che in Piemonte è costituito dalle Residenze Reali, riconosciute nel 1997, che rappresentano una ricchezza artistica e culturale per l’intera Europa, così come i percorsi dei pellegrinaggi medioevali e dei sette Sacri Monti (Crea, Varallo, Orta, Ghi­a, Belmonte, Domodossola e Oropa), in lista dal 2003; passando per i siti archelogici di Viverone/Azeglio di cui è esempio di struttura abitativa dell’età del bronzo, e Mercurago Arona (No) inserito nel sistema dei siti palafitticoli presistorici dell’arco alpino, riconosciuti nel 2011, per finire ai meravigliosi paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, con gli ordinati filari che producono vini di straordinaria qualità, anche loro dal 2014 fiore all’occhiello internazionale della nostra regione. A queste meraviglie si uniscono le Riserve della Biosfera riconosciute dal programma MAB – Man and Biosphere dell’Unesco: Il Parco del Monviso, la Valle del Ticino e il Parco del Po e la collina torinese.

 

WTU sarà inoltre l’occasione per presentare la candidatura a patrimonio immateriale Unesco della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” a cura dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo”.

 

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LE RESIDENZE REALI: UNA CORONA DI DELIZIE

Le Residenze Reali sono un complesso sistema di palazzi, tenute e palazzine di caccia, castelli, “vigne”, ville e giardini, Basiliche e Santuari, facenti capo all’originario impianto della corona di delizie (secondo la celebre definizione di Amedeo di Castellamonte del 1674) voluta dalla dinastia sabauda attorno a Torino. Palazzi del potere, luoghi devozionali e dimore per la villeggiatura, teatro un tempo della vita di corte ed oggi magnifici esempi di recupero architettonico e museale, al contempo bastioni della tutela artistica e capisaldi della fruizione culturale e turistica del territorio. Nel tempo, il primo nucleo si è venuto ampliando fino a comprendere nuove residenze, dimore ed estensioni territoriali per lo svago dei sovrani, coinvolgendo sin dall’origine le maestranze più qualificate e gli architetti di maggiore rilievo: Juvarra, Guarini, Pelagi, i Castellamonte. Tra le residenze comprese nell’area cittadina degne di nota sono Palazzo Reale, Palazzo Madama, Palazzo Carignano (sede del primo Parlamento italiano), il Castello del Valentino, Palazzo Chiablese, Villa della Regina e la cosiddetta “Zona di Comando”.

Appena fuori città si trova la Reggia della Venaria Reale, oggetto ad inizio millennio di uno straordinario progetto di recupero architettonico e ora stabilmente tra i dieci luoghi culturali più visitati d’Italia. La Reggia o­re ai visitatori l’esperienza di un unicum ambientale e architettonico. Oltre all’imponente reggia barocca con i suoi giardini, a Venaria si può visitare l’annesso borgo, il

Parco della Mandria e il Borgo Castello, che ospitano, oltre agli appartamenti reali ottocenteschi, il Centro Internazionale del Cavallo. Poco distante da Torino, su una collina morenica che sovrasta la piana, si trova il Castello di Rivoli, che oggi ospita uno dei principali Musei di Arte Contemporanea europei. Fanno parte di questa complessa corona di residenze la deliziosa Palazzina di Caccia di Stupinigi e il Castello di Moncalieri, dominante la collina intorno a Torino. In una trentina di chilometri di raggio dal capoluogo si trovano il Castello Reale di Racconigi, con splendido parco che ospita stabilmente cicogne e altri volatili, convertito da Carlo Alberto in residenza privilegiata per le “Reali villeggiature”, il Castello di Pollenzo, oggi sede dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e della Banca del Vino, una cantina per la conservazione dei

grandi vini, il Castello Ducale di Agliè con i suoi giardini all’italiana e alla francese; il Castello di Govone con le sue preziose decorazioni lignee. In questo tour tra saloni, gallerie sontuose, giardini storici e parchi secolari, il viaggiatore ha una suggestiva visione della vita di corte ai tempi dei Savoia, parte dei fasti e i costumi delle corti reali europee. In rappresentanza dei molti luoghi di devozione fatti costruire dai Savoia, merita una citazione la Basilica di Superga, superbo esempio di costruzione Barocca stagliata sulla collina torinese.

www.residenzereali.it

 

 

I SACRI MONTI DEL PIEMONTE: TRA FEDE E NATURA

Nel 2003, l’Unesco ha iscritto il “Paesaggio culturale dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il prestigioso riconoscimento attribuisce un valore universale a sette Sacri Monti del Piemonte (Belmonte, Crea, Domodossola, Ghi­a, Oropa, Orta e Varallo) e due della Lombardia (Ossuccio e Varese), mettendo in luce la straordinaria ricchezza e il carattere sistemico del progetto dei Sacri Monti, formato dai diversi complessi monumentali, che nell’insieme danno vita a un unico paesaggio culturale-territoriale, reso più che mai vivo dalla fedeltà dei pellegrini che in molti casi devozionalmente vi si recavano e vi si recano tutt’ora. I Sacri Monti dell’Italia settentrionale sono complessi monumentali che comprendono gruppi di cappelle e altri manufatti architettonici eretti fra il XVI e il XVII secolo e dedicati a di­fferenti aspetti della fede cristiana. Le Cappelle e le Chiese dei sentieri in cui i pellegrini ripetevano la via crucis contengono aff­reschi e statue di altissimo valore artistico. Costruiti su colline e rilievi montuosi, i percorsi devozionali sono immersi in boschi e parchi secolari e in aggiunta al loro significato simbolico e spirituale, possiedono notevole fascino naturale e paesaggistico. Per questo motivo i sette Sacri Monti piemontesi sono inseriti nel sistema delle aree protette della Regione Piemonte.

www.sacri-monti.com

www.sacrimonti.net

 

I SITI PALAFITTICOLI PREISTORICI DELL’ARCO ALPINO

Dal 2011 i Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino sono nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La serie dei Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino si estende sui territori di sei paesi, Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia. In Italia sono interessate cinque regioni, che appartengono all’arco sud-alpino, tra cui il Piemonte con i due siti a Viverone (TO) e Mercurago, Arona (NO). Il sito di Viverone è uno dei più importanti abitati palafitticoli dell’età del Bronzo nell’arco alpino per la ricchezza di manufatti di metallo e di ceramica e per la complessità delle strutture, cruciale per la comprensione dei contatti tra l’Italia e l’area transalpina nell’età del Bronzo. Mercurago è la prima stazione palafitticola del Piemonte, scoperta ancora nel XIX secolo da Bartolomeo Gastaldi, il fondatore della Paletnologia piemontese.


I PAESAGGI VITIVINICOLI DEL PIEMONTE: LANGHE-ROERO E MONFERRATO

Distese collinari a perdita d’occhio, antichi borghi e castelli arroccati, un susseguirsi di dolci pendii coltivati a vite i cui filari disegnano rigorose geometrie: sono questi i magnifici scenari delle Langhe, del Roero e del Monferrato, divenute Patrimonio dell’Umanità nel 2014 con la motivazione: “Una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino”.

Splendide zone vitivinicole del Piemonte che con i loro paesaggi modellati dall’azione combinata della natura e dell’uomo costituiscono un esempio eccezionale di interazione umana con il suo ambiente e si estendono in un vivace gioco di profili, modulati dal mutare delle stagioni e rappresentano la qualità eccezionale del paesaggio piemontese e della sua profonda e viva cultura

del vino.

 

La zona classificata dall’Unesco ha un’estensione di oltre 10.000 ettari e comprende numerosi comuni e sei aree. A cominciare dalla Langa del Barolo, che si estende a sud del Piemonte. È in queste terre che viene prodotto uno dei migliori vini del mondo, il Barolo. Accanto si trovano le colline del Barbaresco, che comprende vigneti prevalentemente coltivati a Nebbiolo, da cui si produce appunto il Barbaresco, vino rosso a lungo invecchiamento, testimone universale del Piemonte. Altra area degna di attenzione è quella intorno al Castello di Grinzane Cavour, che sorge in uno degli scenari più suggestivi della Langa, a 5 km da Alba, famosa oltre che per il vino anche per il bellissimo castello, sede di una delle 13 Enoteche Regionali, in cui ogni anno si svolge l’asta internazionale del pregiato tartufo bianco. Canelli e il suo territorio costituiscono un’altra perla: sulle sue colline, prevalentemente coltivate a Moscato si produce l’Asti Spumante, uno dei vini bianchi italiani più esportati all’estero, che fermenta e riposa in cantine a più navate, vere e proprie cattedrali sotterranee. Rientra nel territorio classificato dall’Unesco anche quello di Nizza Monferrato identificata come la “capitale” del Barbera. Infine c’è il Monferrato degli Infernot, ovvero la zona del Basso Monferrato in cui sono presenti gli “infernot”, vecchie cantine profonde diversi metri e scavate direttamente in una particolare roccia simile al tufo (la Pietra da Cantoni). Un insieme ricco e variegato in cui da decenni si coltiva una qualità rara, quella dell’accoglienza e del

savoir vivre.

www.paesaggivitivinicoli.it